Quali sono le fasi dell’inbound marketing?
Ti ho già parlato dei vantaggi dell’inbound marketing, ricordi? Questa metodologia ti permette di essere trovato nel momento in cui le persone hanno bisogno di te. Con l’inbound marketing non disturbi i potenziali clienti – come accade per l’outbound marketing – proponendo i tuoi prodotti. E non interrompi il flusso di informazioni, costringendo le persone a darti attenzioni.
Sei tu a tendergli una mano, ad accompagnarli. Ecco, l’inbound marketing è come un abbraccio che diventa sempre più sicuro e caloroso. Però, ci sono degli step da seguire per raggiungere risultati degni di questo nome. Ci sono fasi dell’inbound marketing che coinvolgono te e i potenziali clienti. Vuoi scoprire quali sono? Dai un’occhiata ai prossimi paragrafi.
Attrarre
Questa è la prima fase dell’inbound marketing funnel, il primo step per spingere il visitatore verso i tuoi contenuti di valore. Sto parlando di articoli, video, infografiche, ebook capaci di dare una risposta a un’esigenza e attirare il pubblico. Questo sai cosa vuol dire? Devi rivolgerti a un target specifico che potrebbe intercettare i tuoi articoli muovendosi su Google. Ma come calamitare l’interesse di queste persone? Usa strumenti performanti, soluzioni che rappresentano le fondamenta dell’inbound marketing.
In questo passaggio la fa da padrone il blog. Con questa piattaforma puoi pubblicare costantemente contenuti dedicati a un argomento. Con il tempo diventi un punto di riferimento, gli individui ti percepiranno come un esperto e cominceranno a seguirti. Da qui in poi si innesca – anche attraverso la risposta ai commenti – un circolo virtuoso: stabilisci un rapporto di fiducia con i lettori.
Ma basta il blog per completare questa fase dell’inbound marketing? No. All’attività di blogging affianca anche l’uso dei social network, con i quali puoi distribuire e diffondere i tuoi contenuti continuando a consolidare il legame con i potenziali acquirenti. Ma non è tutto. Offri una soluzione alle domande e gestisci le critiche con saggezza.
Un altro valido alleato dell’inbound marketing? La SEO. L’insieme delle tecniche per essere trovato sui motori di ricerca è fondamentale per scalare la serp. Quindi occhio alle chiavi di ricerca che individuano un bisogno preciso, link pertinenti e ottimizzazione on page.
Convertire
La seconda fase? La conversione. Ovvero quel passaggio che trasforma il visitatore in un potenziale cliente, in un lead. In questo caso, il blog è sempre centrale. Quali strumenti dell’inbound marketing sono utili a questo punto? Le call to action che trasportano l’utente sulle landing page dedicate alla vendita di prodotti o servizi.
Un consiglio: assicurati di scrivere una chiamata all’azione precisa, costruita intorno a quello che offri e fai attenzione a non essere generico. Un altro elemento indispensabile in questa fase dell’inbound marketing? Il form di contatto.
Lo strumento raccoglie i dati degli individui che si informano sulle tue pagine e sono incuriositi dalla tua attività. Questa soluzione ti permette di creare una lista di contatti e capire quali utenti sono pronti alla conversione vera e propria. Così puoi mettere in atto le strategie più adeguate per dare ad ognuno attenzioni differenti e raggiungere i tuoi obiettivi.
Concludere
Ci avviammo alla fase operativa del funnel dell’inbound marketing: la chiusura. Ora che il tuo utente è diventato lead (potenziale cliente), puoi alimentare l’interesse di chi ancora è indeciso sull’acquisto. Come? Una buona soluzione potrebbero essere azioni automatizzate e su misura di lead nurturing ed email marketing in grado di sollecitare il visitatore all’interno di un rapporto intimo, one to one. In questo modo puoi inviargli contenuti ritagliati intorno ai suoi interessi e diventi una risorsa.
In questa situazione può aiutarti il CMR, uno strumento in grado di tenere traccia di tutto ciò che viene fatto con i clienti acquisiti e potenziali. Con un software del genere puoi intuire il comportamento degli acquirenti e capire meglio le loro esigenze. Di conseguenza ampli la tua offerta e, grazie ai dati raccolti, anticipi i cicli di acquisto senza andare fuori target.
Deliziare
È questa l’ultima fase dell’inbound marketing. Deliziare il contatto anche quando la vendita è conclusa. Hai capito bene. Una volta raggiunto il tuo obiettivo, continua a “coccolare” il tuo cliente con novità e soluzioni ad hoc.
Perché? Il motivo è semplice. Se l’acquirente è soddisfatto tornerà di nuovo a rivolgersi a te. Quindi cosa devi fare? Sfrutta il blog, la newsletter, i social network e dimostra che gli utenti non sono banconote su due gambe ma persone di cui prendersi cura nel tempo, senza abbandonarli.
Se riuscirai a far trasparire questo aspetto i clienti si trasformeranno in promoter del tuo lavoro, portando traffico nella parte alta del funnel. Ma non solo. Ti seguiranno e supporteranno le tue scelte.
Le 4 fasi dell’inbound marketing: la tua esperienza
In questo articolo ho provato a spiegarti le fasi dell’inbound marketing: attirare, convertire, concludere, deliziare. Sono step fondamentali per mettere in pratica la tua inbound marketing strategy. Ora lascio spazio alla tua esperienza. Tu come ti muovi all’interno del funnel? Inizi anche tu dal blog per fare inbound marketing? Lascia la opinione nei commenti.
Marilena D'Ambro
Giornalista, blogger e webwriter. Scrivo per diversi blog tra cui: SEOchef, HostingVirtuale, Io viaggio e Garanzia Online. Non inizio la mia giornata senza un buon caffè e una passeggiata immersa nella natura in compagnia del mare.