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16 marzo 2018 Marilena D'Ambro0

Nella suggestiva cornice di Milano il 9 e 10 marzo si è concluso con successo Inbound Strategies 2018. La due giorni – dedicata all’inbound marketing, alle tecniche SEO e alla lead generation – si è svolta nelle sale del Grand Hotel Barone Sassj a Sesto San Giovanni. L’evento è stato organizzato da SEOZoom e SEOchef. Le due agenzie hanno voluto ripetere l’esperienza positiva della prima edizione, invitando i migliori esperti del digital marketing.

L’intento principale della manifestazione? Offrire al pubblico nuovi punti di vista, consolidare le conoscenze e approfondire le proprie competenze tramite case study basati sull’esperienza. Senza dimenticare l’ampio spazio riservato alla pratica con 10 workshop in cui toccare con mano la teoria.

Chi ha partecipato alla kermesse ha vissuto giornate all’insegna di una formazione concreta, aggiornata e verticale. Sul palco si sono alternati 27 relatori, condividendo il proprio contributo con una platea attenta e curiosa. La lunghezza degli speech, infatti, non ha fermato le domande che hanno dato origine a spunti di riflessione interessanti.

Inbound Strategies 2018 è stato seguito anche sui social che hanno aiutato ad accorciare le distanze, soprattutto per le persone che non potevano essere presenti. Su Twitter l’hashtag ufficiale #Inbound18 è diventato un trend topic, conquistando in poco tempo le prime posizioni nell’arco dei due giorni.

Che ne dici di scoprire gli argomenti che hanno costellato l’evento? Man mano che leggerai il concetto che emergerà in tutta la sua forza sarà questo: l’inbound marketing prima ancora di attraversare il mondo digitale getta le sue fondamenta nella vita reale con l’obiettivo difficile (ma non impossibile) di migliorarla.

I momenti più importanti del primo giorno

È proprio da questi presupposti che Paolo Zanzottera – esperto SEO e di web analytics – ha inaugurato Inbound Strategies 2018 nelle vesti di presentatore. Le sue parole hanno sottolineato il lato umano alla base di ogni strategia di web marketing, l’ingrediente segreto per eccellenza che permette di arrivare al cuore del potenziale cliente:

Inbound marketing è generosità, altruismo e fiducia nel prossimo, è vivere la propria passione. Amare il proprio lavoro a prescindere dai soldi e dal successo, semplicemente perché ci piace ciò che facciamo. Inbound marketing è provare e insistere, sapendo che prima o poi qualcosa accade.

Subito dopo ad accendere gli animi è stato Jacopo Matteuzzi, co-founder di Studio Samo, che ha spiegato come farsi trovare su Google nel momento in cui le persone hanno bisogno di risposte. E ha messo a confronto l’inbound marketing vs outbuond marketing. Nemici giurati? No.

Inbound Strategies 2018: Jacopo Mateuzzi
PH Davide Esposito

Per Jacopo, le due tecniche usate insieme possono essere vantaggiose per le aziende. Prima di concludere ha evidenziato un aspetto importante: ogni organizzazione ha le sue caratteristiche e non sempre l’inbound marketing è l’approccio adeguato. Si adatta bene soprattutto a un prodotto complesso.

Valentina Vellucci e Iris Devigili

Con Valentina Velluci, digital analyst, si è parlato di light metric. È necessario intendere il contenuto in un’ottica misurabile, deve essere performance strategica. Cosa vuol dire? Il contenuto dovrebbe rileggere i luoghi comuni secondo una prospettiva differenziale, conoscere il fine comunicativo, favorire la capacità di immedesimazione del target personas, avere un’interpretazione immediata e comunicare nel modo giusto con il pubblico di riferimento.

'Inbound Strategies 2018: Valentina Vellucci
PH Davide Esposito

Valentina si è soffermata anche sull’utilità indiscutibile del funnel di vendita alla base del contenuto ma evidenzia nuove prospettive: non bisogna considerare il funnel come un modello rigido e stabile. Infatti, ci sono persone che hanno intenti e processi di ricerca imprevedibili e ci sono altri fattori che influenzano il processo di acquisto. Cosa fare in questi casi? Ecco le parole della speaker:

Dobbiamo individuare gli step laterali al di fuori del funnel.

È il momento di Iris Devigili, buyer personas researcher e digital strategist, che ha raccontato la costruzione delle buyer personas: “Rappresentano il cliente tipo e sono un insieme di informazioni fluide”. Come si creano? Attraverso le interviste ai clienti in target.

'Inbound Strategies 2018, Iris Devigili
PH Davide Esposito

Ma si deve andare oltre il classico colloquio telefonico: “Per creare le buyer personas l’intervistato deve raccontare il suo processo decisionale nell’acquisto del prodotto. In queste conversazioni è importante cogliere le sfumature”. Devigili ha mostrato alla platea il suo Eureka, modello su cui basare le interviste e strutturato su 3 livelli: insights del potenziale cliente, elementi che influenzano la decisione del processo di acquisto, 4 fasi del processo di acquisto.

Per approfondire: come creare le tue Buyer Personas

Giannicola Montesano, Alessandro Frangioni e Maura Cannaviello

Il microfono è passato Giannicola Montesano che ha esplorato l’affiliate marketing per continuare ad avere ROI positivo su campagne sature. L’affiliato professionista illustra il case study di Altroconsumo, mostrando tutti gli aspetti strategici per reclamizzare una campagna attiva da più di tre anni.

Dopo la pausa pranzo l’evento è ripartito con Maura Cannaviello – fondatrice di whymarghette Academy – che ha sottolineato come impostare una strategia di email marketing tra automazioni e broadcast. Le automazioni permettono di risparmiare tempo ma la strategia va impostata con cura. Quali sono i tempi per valutare i risultati di una strategia di marketing automation? Dai 4 ai 6 mesi.

'nbound Strategies 2018: Maura Cannaviello
PH Davide Esposito

Alessandro Frangioni, esperto in Facebook Ads e Google AdWords ha suggerito come Intercettare lead. Ci sono best practices per raggiungere questo obiettivo e le ha descritte attraverso gli errori da evitare nelle campagne di lead generation:

  • Uso scorretto dei canali.
  • Utilizzo del sito web al posto delle landing page.
  • Copy generico.
  • Sottovalutare gli splint test.
  • Non gestione dei lead.
  • Essere visti come invasori dagli utenti.
  • Non ottimizzare costantemente una campagna.
  • Concentrare tutto sulle conversioni.
  • Remarketing impreciso.
  • Monitorig poco attento.

Daniele Vietri e Carlotta Silvestrini

L’ecommerce manager Daniele Vietri, invece, ha analizzato i dati raccolti intorno a casi studio reali su e-shop e ha chiarito come fare C.R.O. con un pizzico di ingegno, numeri, tempo e budget limitati. Il suo discorso si è focalizzato anche sugli strumenti da utilizzare per ottenere risultati positivi nell’ambito dei negozi online: copywriting, lead acquisition, funnel e UX.

Il primo giorno di Inbound Strategies 2018 si è chiuso con lo speech di Carlotta Silvestrini, specializzata in digital rebranding, che ha attirato l’attenzione delle persone approfondendo il tema del posizionamento di marca e come lo si mantiene nel tempo.

Inbound Strategies 2018: Carlotta Silvestrini
PH Davide Esposito

Carlotta ha spiegato che il posizionamento strategico significa essere riconoscibili e unici. Inoltre, questa strategia dà la possibilità di decidere il prezzo, risparmiare denaro, ottimizzare risorse e concentrare gli sforzi in un’unica efficace direzione.

I momenti chiave del secondo giorno

Il secondo giorno di Inbound Strategies 2018 si è aperto con una protagonista d’eccezione: la SEO. Il primo relatore della giornata è stato Gianluca Fiorelli che ha raccontato come fare search engine optimization internazionale utile anche per le piccole e medie aziende italiane. I primi passi per per impostare una strategia? Non targettizzare mercati inutili a livello di profitto, scegliere la migliore struttura per l’internazionalizzazione, gelocalizzare e localizzare.

Inbound Strategies 2018 Gianluca Fiorelli
PH Davide Esposito

La parola è passata a Ivano Di Biasi che ha esposto il giusto approccio SEO per mantenere il traffico acquisto e aumentarlo. Dopo, Ivan Cutolo ha continuato a parlare di SEO e ha portato sul palco la sua esperienza illustrando come recuperare traffico dopo il restyling di un e-shop. La soluzione? Ridare il sito impasto a Google e creare una nuova struttura. E prima di terminare lo speech ha lasciato un consiglio da non dimenticare: “Quando lanciate un ecommerce non scontratevi con i colossi mirate alla vostra nicchia di mercato”.

Inbound Strategies 2018 vari momenti dell'evento
PH Davide Esposto – diversi momenti dell’evento

In seguito, Massimo Chieruzzi ha spostato l’interesse della sala dalla SEO all’inbound marketing con Facebook ADS. Il CEO di AdEspresso ha messo in evidenza le strategie necessarie per far lavorare insieme l’ADV sui social e i contenuti prodotti nella strategia di inbound.

Riccardo Rodella e Francesco De Nobili

Mentre Riccardo Rodella ha descritto le potenzialità dei software di marketing automation a 360°. Queste soluzioni – usate solo dal 2% degli ecommerce – migliorano le performance delle attività di marketing, incrementando data base utenti, conversioni, scontrino medio attraverso una comunicazione one to one con gli utenti. Riccardo si è poi concentrato sulle metriche corrette e il lifetime value.

Inbound Strategies 2018
PH Davide Esposito – diversi momenti dell’evento

Francesco De Nobili ha approfondito l’inbound marketing integrato. Il digital manager ha spiegato che per sfruttare i dati a disposizione bisogna creare un workflow che unisca le diverse attività di digital marketing con il fine di portare i visitatori ad azioni concrete. Per fare questo è essenziale capire, intercettare e stimolare i loro bisogni espressi e latenti.

Leggi anche: quali sono le fasi dell’inbound marketing?

Antonio Meraglia ed Emanuele Chiericato

L’intervento di Emanuele Chiericato ha messo in luce l’importanza multicanalità: per raggiungere la conversione da clic a cliente si deve inaugurare un percorso di customer journey affiancandolo a strumenti complementari tra loro.

Inbound Strategies 2018 termina con il discorso di Antonio Meraglia, CEO di Stravideo, che mostra come fare video di personal branding. Una delle prime regole per colpire il pubblico? Scegliere il giusto abbigliamento. Nulla, in una video strategy, deve essere lasciato al caso.

È fondamentale curare anche il tone of voice (deve trasmettere autorevolezza) ed eliminare elementi che possano distogliere l’attenzione dello spettatore. Inoltre, afferma Meraglia: “Per non risultare incerti a chi guarda un trucco utile è scrivere ciò che si dovrà dire”. Altri aspetti decisivi e molte volte sottovalutati? Creare un piano editoriale per i filmati e inserire una call to action nel video.

I workshop: l’inbound marketing in pratica

I laboratori hanno permesso ai partecipanti di mettere in pratica l’inbound marketing attraverso gli insegnamenti di maestri d’eccezione. Il primo giorno Emanuele Tolomei ha mostrato ai suoi studenti come la user experience sia un valore aggiunto per gli commerce e i siti aziendali.

Andrea Pernici, sulla scia di Socarate, ha stimolato il desiderio di conoscenza tramite il dialogo per migliorare il proprio bagaglio di informazioni e scoprire nuovi orizzonti di sapere. Invece, Flavio Mazzanti ha parlato di SEO come motore propulsore per l’ecommerce.

Giovanni Sacheli ha basato la sua lezione su progressive web app e notifiche push. Infine, Francesco Piersimoni ha mostrato come realizzare un piano editoriale utile per attrarre traffico qualificato. Ma non solo. Ha approfondito come analizzarne i risultati e ottimizzarlo con la giusta frequenza.

Secondo giorno di workshop

La giornata successiva ha visto dietro le cattedre: Fabio Sutto che ha evidenziato le sinergie tra Google Adwords, Facebook Ads e Native advertising. Francesco Gavello ha spiegato come usare al meglio Google Analytics in una strategia di inbound marketing.

Matteo Zambon si è concentrato sull’uso di Google Tag Manager per raggiungere risultati concreti. Alessandra Maggio ha dato ai partecipanti alcuni suggerimenti per creare una strategia di inbound marketing con l’obiettivo di vendere online un prodotto complesso.

Giuseppe Liguori ha analizzato un sito web tramite Search Console, Screaming Frog e SEOZoom. Lo scopo? Trovare gli errori che possono bloccare lo spider di Google o disperdere il traffico.

Inbound Strategies 2018: qual è stata la tua esperienza

Inbound Strategies 2018 è stato un vero e proprio inno d’amore nei confronti dell’inbound marketing. La manifestazione non è stata solo formazione. Ci sono stati anche molti momenti di allegria e condivisione durante le pause caffè e aperitivo. Momenti di vicinanza che hanno consentito lo scambio di opinioni tra curiosi, professionisti del settore e aspiranti marketer. In attesa della prossima edizione racconta la tua esperienza a Inbound Strategies 2018.

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19 febbraio 2018 Marilena D'Ambro0

Scrivere un post sul blog per rispondere a una domanda, a un bisogno delle persone che si muovono su Google in cerca di risposte. Questo è uno degli elementi fondamentali per mettere in atto una buona strategia di inbound marketing. Ma creare un contenuto denso di informazioni utili e di valore non basta.

Devi attirare l’attenzione dei tuoi dei potenziali clienti. In questo quadro diventa decisivo scrivere un titolo efficace. Creare un headline di successo riuscirà a calamitare lo sguardo dei lettori che sceglieranno te senza riserve.

Prima di darti buone idee per i titoli ricorda che questa stringa di testo va inserita su WordPress e va ottimizzata in ottica SEO on page per favorire il posizionamento in serp. L’headline corrisponde all’H1 e deve contenere la parola chiave principale che, di solito, racchiude l’argomento principe del tuo articolo.

Il plugin SEO by Yoast ti aiuterà a definire questo micro contenuto. Come avrai notato, scrivere un titolo efficace per il web è un’arte che mescola analisi e creatività. Una volta che avrai creato questa sinergia, il lettore sarà tuo. Adesso vediamo qualche consiglio per scrivere un titolo efficace.

Un titolo efficace deve fare la differenza

Riuscire a scrivere un titolo efficace vuol dire realizzare un’opera d’arte unica nel suo genere. Sì, il tuo titolo deve differenziarsi e lo deve fare nel modo giusto, rispecchiando l’argomento di cui vuoi parlare, evitando di conformarsi e senza comunicare false promesse per ottenere click a tutti i costi.

La cosa peggiore che tu possa fare e ingannare i lettori che si aspettano un certo tema e, invece, trovano tutt’altro. Oppure argomenti poco approfonditi. Proseguire su questa strada significa tradire la fiducia del pubblico e perderlo per sempre.

In altre parole, puoi creare un titolo persuasivo ma assicurati che sia sincero. D’altro canto, Le persone sul web sono affamate di verità e sono stanche di inciampare in mediocri mistificazioni. Diamo un’occhiata ad alcuni esempi di titoli accattivanti.

Ancora una cosa: assicurati che la creazione della headline non superi le 10 parole, mantieniti entro 7-8 termini.

Sfrutta i numeri

Per scrivere un titolo efficace sfrutta l’uso dei numeri. Le persone amano i numeri perché rassicurano, danno l’idea che la lettura non impieghi molto tempo e sono facili da ricordare. In più, danno una sensazione di chiarezza e ordine perché l’utente si aspetterà di consultare una lista puntata. In pratica, trasmetti autorevolezza perché riesci anche a quantificare i consigli da dare al lettore. Ecco qualche esempio:

5 consigli per non essere bocciati oppure 6 modi per citare articoli di giornali

Hai notato? Questi titoli indicano dei suggerimenti per ottenere benefici, e, soprattutto, puntano al principio di scarsità. Ovvero fanno leva sulla paura delle persone che temono di perdersi un articolo utile per cambiare una certa condizione. Risultato: gli studenti preoccupati cliccheranno sul post nella speranza di trovare informazioni per superare l’anno scolastico.

Ti svelo un segreto sull’uso dei numeri nei titoli: secondo il Content Marketing Istitute, le headline che contengono numeri dispari hanno una percentuale di click del 20% superiore ai numeri pari. La ragione di questo comportamento non è ancora chiara.

Scrivere un titolo efficace con creatività

Il titolo che spiega come come fare qualcosa

Quando decidi di scrivere un titolo efficace per il tuo articolo puoi scegliere la formula del titolo How To, intramontabile e sempre ben accetta per capire come svolgere determinate operazioni o per avere successo in situazioni specifiche.

Perchè questi titoli sono così amati? La risposta è semplice: ti indicano gli step necessari per risolvere un problema o per migliorare alcuni aspetti della tua vita o del lavoro. E non è, forse, uno dei desideri più forti dell’essere umano tendere al miglioramento?

Quando realizzi questi micro contenuti metti in evidenza il vantaggio che otterrà l’individuo, leggendo il tuo contenuto. La capacità di rassicurare è un fattore chiave per determinare un titolo efficace. E nella seconda parte della stringa di testo puoi inserire un aggettivo positivo. Ti lascio dei modelli:

Come (fare a) scrivere una call to action che converte o Come (fare a) dimagrire e rimettersi in forma. Oppure Come (fare a) trovare un buon lavoro e guadagnare di più

Poi, ci sono i titoli senza Come fare a… che sono perfetti per raccontare storie particolari, fuori dall’ordinario. Per il lettore sono delle sfide in cui trovare conferme. Di cosa sto parlando? Dai uno sguardo a questi esempi di titoli ad effetto:

Come ho vissuto a New York con pochi soldi al mese o Come ho guadagnato il primo milione di euro

Combinazione domanda-risposta

Per scrivere titoli efficaci combina domande e risposte. Hai capito bene. Solleva un dubbio e dai una risposta. Perchè usare questo modello? Stimoli la curiosità, individuando una domanda e ti poni come soluzione. Guarda l’esempio:

Perchè devi migliorare la leggibilità di un testo online? Ecco 5 motivazioni imperdibili. Hai visto? Ho inserito l’aggettivo numerale per circoscrivere il tema e dare qualche dettaglio in più.

Usa l’imperativo

Un altro dei modi per creare titoli che attirano l’attenzione è usare il verbo all’imperativo per esprimere un comando. Così incentivi le persone a compiere un’azione. Queste soluzioni dicono al lettore cosa deve fare in maniera precisa e diretta, sottolineando i privilegi che derivano dall’interazione:

Smetti di avere paura e apri un blog per trovare nuovi clienti

Come scrivere un titolo efficace: la tua esperienza

Questi sono solo alcuni consigli per scrivere un titolo efficace per il tuo articolo. Creare questa stringa di testo richiede equilibrio, fantasia e ragionamento. D’altro canto, l’interesse che si nutre verso determinate headline è un fatto istintivo. Il tuo compito è quello di trovare le combinazioni migliori per creare titoli efficaci. Per questo motivo non smettere mai di testare per valutare l’impatto sui tuoi lettori.Ora mi piacerebbe ascoltare la tua opinione. Tu come ti muovi per creare un titolo di successo?

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19 gennaio 2018 Marilena D'Ambro0

Scrivere online è un’arte raffinata perché incarna due facce di una stessa medaglia: sei poeta e scienziato. Mi spiego meglio. Devi rispettare le regole della buona scrittura, migliorando la leggibilità di un testo online. Sì, il tuo post sul blog deve scorrere sotto lo sguardo curioso del lettore come un fiume limpido, fresco e affascinante. Insomma, le parole devono vibrare nella tua anima. Ma, allo stesso tempo, l’articolo deve informare e rispondere alle esigenze del pubblico che si muove si Google.

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18 dicembre 2017 Marilena D'Ambro0

L’email non è morta, anzi è più viva che mai ed è uno strumento prezioso per fare inbound marketing. Il motivo? Ti permette di stabilire un contatto intimo con il potenziale cliente lontano dal rumore di fondo. Attraverso i tuoi messaggi promuovi contenuti, prodotti, servizi, eventi. Diventando una risorsa utile e chiedendo di entrare nel luogo più riservato di ogni persona: la casella di posta elettronica.

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22 novembre 2017 Marilena D'Ambro0

Il blog è lo strumento centrale in una strategia di inbound marketing. Attraverso i tuoi articoli puoi intercettare potenziali clienti e diventare una risorsa preziosa in un determinato settore. Con il tuo diario online le persone sanno dove trovarti quando hanno bisogno di te.

Ma per raggiungere questo obiettivo devi creare contenuti che siano rilevanti e comprensibili. Insomma, i tuoi lettori leggono per intero i tuoi articoli? Oppure abbandonano il sito senza fermarsi nel form di contatto? Quello che sto cercando di dirti è questo: stai provando a migliorare la leggibilità di un post sul blog per aumentare il tasso di conversione? E soprattutto sai cosa significa leggibilità, vero?

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19 settembre 2017 Marilena D'Ambro0

Il modulo di contatto è uno strumento essenziale in una strategia di inbound marketing, rappresenta il primo mattoncino in una possibile relazione tra te e il potenziale cliente.

Spesso viene sottovalutato e visto come una formalità. In realtà, nasconde grandi potenzialità e opportunità di generare conversioni. A volte bastano piccole modifiche per migliorare questa soluzione e ottenere nuovi preventivi.

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16 giugno 2017 Marilena D'Ambro0

Hai un’azienda e hai deciso di investire sul web. Ottimo, in questo modo puoi trovare nuovi clienti online e diventare una risorsa nel momento in cui le persone hanno bisogno di te nell’ottica dell’inbound marketing. Ma non basta aprire un blog, rispondere ai commenti o essere presenti sui social per ottenere risultati degni di nota. Bisogna anche interpretare i dati con tool specifici.

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18 aprile 2017 Marilena D'Ambro0

Le call to action sono uno strumento fondamentale dell’inbound marketing. Il loro compito? Convertire per intercettare lead di qualità, attirare l’attenzione dei potenziali clienti per poi spingerli ad atterrare sulle landing page. Sto parlando di spazi dedicati alla vendita dove le persone possono acquistare un prodotto o usufruire di un servizio. Ma facciamo un passo alla volta.

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6 marzo 2017 Marilena D'Ambro0

Ti ho già parlato dei vantaggi dell’inbound marketing, ricordi? Questa metodologia ti permette di essere trovato nel momento in cui le persone hanno bisogno di te. Con l’inbound marketing non disturbi i potenziali clienti – come accade per l’outbound marketing – proponendo i tuoi prodotti. E non interrompi il flusso di informazioni, costringendo le persone a darti attenzioni.