MILANO

Inbound Strategies
Un evento pratico e diretto sull’inbound marketing e sulle tecniche SEO!

09 – 10 Marzo 2018

3 consigli creare una call to action efficace

18 aprile 2017 di Marilena D'Ambro0
laptop-2004499_1920.jpg
scritto da: Marilena D'Ambro

Le call to action sono uno strumento fondamentale dell’inbound marketing. Il loro compito? Convertire per intercettare lead di qualità, attirare l’attenzione dei potenziali clienti per poi spingerli ad atterrare sulle landing page. Sto parlando di spazi dedicati alla vendita dove le persone possono acquistare un prodotto o usufruire di un servizio. Ma facciamo un passo alla volta.

Che cosa è una call to action? La chiave di volta che consente alla tua attività di trasformarsi in qualcosa di concreto. Mi spiego meglio. Questa stringa di testo è una frase che esorta a compiere un determinato comportamento. Magari premere un bottone per ottenere un video corso di SEO online oppure per avere un parere su un articolo del blog. Non è un caso, infatti, che in italiano call to action significhi letteralmente chiamata all’azione.

Ecco un esempio di call to action che può aiutarti a capire subito: “Iscriviti alla newsletter di Inbound Strategies e resta aggiornato sulla prossima edizione”. Adesso andiamo al punto: come creare una call to action efficace? Ho qualche consiglio per te. Vediamo.

Il testo delle call to action

Per scrivere delle buone call to action devi usare le parole giuste. D’altro canto, con questo strumento devi persuadere, convincere senza obbligare, con una semplice richiesta. Per questo motivo i termini vanno scelti con cura, e poi hai a disposizione uno spazio limitato. Tutto dipende dagli spazi e dal bottone che ospita la frase, ma cerca di non superare le 100/140 battute.

Inoltre, non perdere la rotta. Assicurati che le chiamate all’azione siano contestualizzate al contenuto che hai creato, altrimenti disorienti il lettore e corri il rischio che abbandoni la pagina.

Per creare una call to action efficace sfrutta i verbi. Secondo Dan Zarrella, Social Media Scientist di HubSpot, questa categoria grammaticale porta più condivisioni su Twitter. Utilizza l’imperativo presente, se preferisci alla seconda persona singolare, perché trasmette un’indicazione chiara, si rivolge direttamente al lettore e lo induce a prendere una decisione immediata senza spezzare la concentrazione. Dove scrivere il verbo? Meglio all’inizio della frase.

E per gli avverbi di tempo come devi muoverti? Queste soluzioni (ora, adesso, subito) sono utili per trasmettere urgenza ma possono rendere poco scorrevole la lettura. Il mio consiglio? Fanne un uso moderato. Stesso discorso per i numeri che, però, servono per dare qualche informazione in più ed evidenziare una certa quantità o anche un determinato lasso di tempo allo scadere di un’offerta o servizio.

Dove posizionare la call to action?

Domanda interessante. Dove creare la call to action, qual è la posizione ideale per attirare l’attenzione? All’inizio, nella prima metà della pagina o alla fine?
La risposta è dipende, dipende dalla destinazione di questa frase decisiva. Se devi inserire la call to action nella landing page potrebbe essere meglio sistemarla in alto ma anche in basso. L’importante è che questo elemento sia ben visibile.

Puoi usare un bottone colorato e cliccabile che non si confonda all’interno della pagina. Ma non solo. Il tasto deve essere dotato di un buon contrasto tra sfondo e pulsante, e font e pulsante. Ultima caratteristica, non deve essere invadente ma invitante. La forma è essenziale. Opta per un quadrato o un rettangolo che evocano affidabilità. Oppure puoi scegliere una circonferenza che richiama sensazioni di vicinanza.

Per la call to action del blog, invece, è consigliabile metterla alla fine dell’articolo, non necessariamente all’interno di un bottone. Pensa a quello che ti accade mentre leggi un post.
Dedichi un po’ del tuo tempo a un contenuto utile ed emozionante che ti piace. E al termine trovi una chiamata all’azione, probabilmente sarai più incline a rispondere alla richiesta. Per esempio, a lasciare un commento.

Per approfondirequali sono le fasi dell’inbound marketing?

Il colore della call to action

Il colore della call to action merita un paragrafo a parte perché influenza a livello psicologico le azioni dell’utente. Dai un’occhiata a questa infografica di Kissmetrics per approfondire l’argomento. In ogni caso, la scelta della tonalità adatta per la tua chiamata all’azione è centrale. Non solo per metterla in evidenza ma anche per suscitare diversi tipi di emozioni.

Se usi il verde comunichi tranquillità, con il blu trasmetti integrità, il giallo invece esprime ottimismo, l’arancione è energia. Insomma, per scegliere la cromia ideale gioca sui contrasti e prova a fare degli A/B test per comprendere come rispondono le persone e, eventualmente aggiustare il tiro.

Come creare una call to action: la tua esperienza

In questo articolo ho provato a darti alcuni consigli per creare una call to action efficace. Ricorda: questa stringa di testo deve dare valore alla tua attività, non sottovalutarla o mortificarla con un insipido “Clicca qui”. Ora tocca a te. Tu come scrivi la call to action per dare una marcia in più ai tuoi contenuti? Lascia la risposta nei commenti.

Marilena D'Ambro

Giornalista, blogger e webwriter. Scrivo per diversi blog tra cui: SEOchef, HostingVirtuale, Io viaggio e Garanzia Online. Non inizio la mia giornata senza un buon caffè e una passeggiata immersa nella natura in compagnia del mare.


Lascia un Commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *