Come fare in 10 minuti una prima analisi di un sito con SEOZoom
Immagina questa situazione: vieni contattato da un potenziale cliente o da un tuo collaboratore e in 10 minuti devi farti un’idea veloce del sito web che ti viene dato da visionare. Non sei ancora nella fase di preventivo o di Audit vero e proprio. Hai solamente 10 minuti. Come procedi? Condivido con te la mia checklist per ottenere facilmente una visione preliminare con l’aiuto di SEOZoom.
Cominciamo? Fai partire il timer!
10 punti per fare un quick audit con SEOZoom (e qualche extra!)
La premessa è sempre la stessa: non serve dirlo, ma è utile ripeterlo. Ogni settore è diverso, ogni SERP ha i propri equilibri. Ogni sito ha delle potenzialità diverse e competitor più o meno ottimizzati. Ti propongo una metodologia: NON una formula magica!
Fanne buon uso.
1) ANALIZZA → SITO WEB (se puoi, inseriscilo a progetto!)
Comincia in modo semplice: SEOZoom / Analizza / Sito web o semplicemente inserisci il sito nella barra presente in alto. Guarda il numero di keyword posizionate e il volume stimato di traffico mensile. In questo momento, grandi o piccoli che siano questi dati, non ti danno molte informazioni, ma sono utili per inserire il sito in un contesto. È un sito nuovo? Piccolino? Un portale già avviato? È un sito verticale molto focalizzato?
I primi secondi della tua analisi servono a questo: identificare a grandi linee che tipo di sito hai di fronte, soprattutto in termini quantitativi. Inserire il sito web in un quadro riconoscibile ti permette di interpretare in modo più realistico i prossimi dati.
2) ANDAMENTO DEL TRAFFICO VS ANDAMENTO DELLE KEYWORD
Circoscritto l’ambito in cui stai lavorando, ti consiglio di porre la tua attenzione sul grafico dell’andamento globale e l’andamento delle keyword (che puoi vedere cliccando sull’icona a forma di chiave). Qui puoi fare le prime deduzioni: se sia l’andamento del traffico che le keyword sono in crescita, potresti trovarti di fronte a un sito in buono stato. Tuttavia nel caso in cui l’andamento del traffico fosse in calo, sarebbe scorretto pensare subito al peggio: se il numero di keyword è in crescita, la flessione verso il basso che vedi potrebbe essere determinata da una singola keyword con alto volume che perde un posto dai primi tre risultati della prima pagina.
Se stai analizzando un sito piccolino che è posizionato per un numero limitato di parole chiave, molto targetizzate e che hanno volumi di ricerca mensili bassi, è sufficiente che una keyword tra le migliori perda anche solo una posizione in SERP affinché il grafico riporti una curva in negativo. È sempre importante unire i dati che trovi su SEOZoom in modo da avere una visione completa.
3) DISTRIBUZIONE DELLE KEYWORD
Dopo aver identificato il trend del sito – se in crescita, stabile o in calo -, puoi farti velocemente un’idea delle potenzialità del progetto.
Guardando il grafico con la distribuzione delle keyword puoi fare varie considerazioni: se il grafico è simile a quello qui sotto sai che hai di fronte un sito con molte keyword in prima pagina, segnale incoraggiante o quantomeno di un sito discreto. Tuttavia, un grafico che si presenta così mi fa spesso pensare che l’attività di keyword research non sia stata approfondita. Avere molte keyword in prima pagina è importante. Ma perché fermarsi qui?
Un grafico come quello presente che segue si vede molto più frequentemente: il sito è poco ottimizzato o per qualche motivo non è stato premiato da Google. Potrebbe avere un grande potenziale oppure essere solo un sito nato da poco, che ha ancora bisogno di tempo per muoversi naturalmente verso le prime pagine. Ma procediamo.
4) PANORAMICA DEI BACKLINK
Se hai inserito il sito nei progetti di SEOZoom accedendo alla sezione Backlink / Panoramica puoi vedere immediatamente la qualità dei backlink che il sito sta ricevendo. La barra orizzontale indica a seconda del colore, il livello qualitativo del link in ingresso. Facile intuire che rosso, indica link a bassissima qualità, verde chiaro, indica l’opposto ovvero un link identificato da SEOZoom come di alta qualità.
Non è vero che un link di scarsissima qualità sia nocivo per il profilo. A maggior ragione quando si parla di link building. Sta al tuo occhio attento controllare il numero di backlink, verificare la proporzione tra dofollow nofollow, vedere se è stata linkata solo la home o anche le pagine interne e rilevare se c’è uno sbilanciamento tra ancore secche e ancore branded (questo lo puoi fare solo se il sito web è inserito a progetto, gli altri dati invece puoi vederlo anche nella sezione ANALIZZA → SITO WEB → BACKLINK). Avanti col prossimo step!
5) ANALISI DEI COMPETITOR ORGANICI
Nella sezione COMPETITOR puoi avere una visione completa di quali siano i competitor rilevati dal tool per il sito web che stai analizzando. Ci sono tanti dati di benchmark interessanti che puoi ricavare dai grafici presenti. Io di solito in questa fase confronto solo la stima di traffico e il trend del sito. Se conosco il settore del sito web che sto analizzando, controllo se i competitor sono fuori portata (Amazon, Ebay, ecc.) oppure se la situazione è tranquilla. È presto per sapere se in quelle SERP ci sia ‘la guerra’ oppure no. Ma in questo momento dobbiamo solo farci un’idea. Giochiamo, allora. 😉
6) DISTRIBUZIONE KEYWORD DEI COMPETITOR
Io non lo faccio spesso, ma se hai quei 10 secondi in più te lo consiglio: controlla la distribuzione delle keyword dei competitor organici. Puoi trarne le stesse deduzioni che puoi applicare al sito che stai analizzando. In questo modo al tuo quadro si aggiungono molti dettagli.
7) SEO ONSITE (se è a progetto), COMANDO SITE: (per farla semplice), VISUAL SEO (ma aggiungi 2 minuti extra!)
Se il sito è inserito a progetto con SEOZoom nella sezione SEO Audit, puoi controllare quali sono gli errori presenti. In questa fase iniziale io di solito mi soffermo sul numero di errori e sui “pattern” di errori presenti per capire se ci sono delle mancanze su ottimizzazioni specifiche.
Non è altrettanto esaustiva, ma anche l’opzione molto pratica di utilizzare il comando site:nomesito.it su Google ti da parecchie indicazioni sulla qualità degli snippet (e anche sulla struttura del sito se hai un occhio allenato).
La soluzione migliore, è di facile accesso se utilizzi uno dei cosiddetti spider tool. L’Edizione Community (ossia la versione free) di Visual SEO Studio ti permette di scansionare 500 pagine. Puoi controllare se ci sono anomalie (errori 404, redirect 30x, etc…) e tramite i set di report “Suggerimenti HTML” e “Suggerimenti URL” di avere una visione di tutti i casi di titoli/descrizioni mancanti o duplicati e dei problemi di canonicalizzazione. Tutto esportabile. Molto veloce.
FOCUS SULLE IMMAGINI: noti a prima vista anomalie?
Sia SEOZoom che Visual SEO Studio ti danno subito un’idea di come sono state ottimizzate le immagini dal punto di vista, ad esempio, dell’attributo ALT. Considerando come per Google le immagini abbiano un’importanza sempre maggiore, non è affatto un punto da sottovalutare. Guarda questo screenshot: puoi vedere il “prima” e il “dopo” di un’ottimizzazione fatta a un articolo dove ho solo aggiunto due immagini con i meta dati ottimizzati.
8) PERFORMANCE E GOOGLE PAGE SPEED
Ok voglio essere sincera: non sono una nerd dei server. Le performance e i tempi di risposta del server non li guardo quasi mai in una primissima occhiata, ma tu lo puoi fare in 5 secondi sia dalla sezione Performance di SEOZoom sia direttamente su Google Page Speed.
9) CONTROLLO DUPLICATI ONSITE (ma solo per essere pignoli!)
Non sono una nerd, ma mi piace essere molto accurata. Questo passaggio è utile e richiede poche energie fare un controllo dei contenuti duplicati onsite. Non si tratta in questo caso di verificare se i testi presenti nel sito in analisi sono copiati (o stati copiati) da altri siti, ma di controllare proprio all’interno delle pagine del sito se ci sono delle parti di testo che ricorrono. Ad esempio nel footer o nell’header (nei casi migliori), nelle categorie e nella pagine (nei casi di media gravità) oppure – per citare un caso concreto – in tutte le schede di un e-Commerce (un vero dramma!). Io faccio questa analisi con www.siteliner.com
10) La ciliegina sulla torta: whois.net
So a cosa stai pensando: che curiosa, vuole vedere chi è il proprietario del sito. Beh, a volte è così soprattutto con le estensioni .it che non permettono di oscurare il nome del registrante. In realtà, mi piace controllare su whois.net lo storico del sito. L’anzianità, diciamo. Per me, è la ciliegina sulla torta. Se nei punti precedenti hai raccolto abbastanza informazioni, se le hai interpretate cercando di immaginare la storia del sito web con questo dato hai un’informazione conclusiva. O forse è proprio l’informazione da cui far cominciare il vero Audit. Cosa ne pensi?
I nostri 10 minuti sono giunti al termine: e ora?
In questo articolo ti ho proposto alcuni passi che si possono fare. A seconda del sito (e della richiesta) mi oriento su certi punti piuttosto che su altri. A volte, uso strade totalmente inusuali. Di base cerco di pormi delle buone domande per fare in modo che i dati mi possano dare le risposte più utili.
Un quick audit ti può fornire delle indicazioni, una bussola di partenza, cerca di non trarre conclusioni e di avere uno sguardo ancora neutrale, in questa fase.
Semplicemente, se ti troverai al tavolo da gioco, non andrai del tutto alla cieca!
Elisa Contessotto
Creative Strategist, mi occupo dell’area formazione di SEOZoom. Dopo un inizio tra ADS di Facebook e Copy Strategico, ho orientato i miei interessi verso la Business Intelligence e la Keyword Research coniugando l'approccio creativo a quello analitico. elisacontessotto.it